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STORIE DI SPAZI, STORIE DI PERSONE
Ogni progetto nasce da un’esigenza, ma prende vita attraverso le persone che lo vivranno. Cerco equilibrio tra comfort e meraviglia, tra ciò che accoglie e ciò che stupisce.


LIMEN
Restauro e messa in sicurezza delle mura urbiche del centro storico
Ci sono "confini" "soglie" (limen) che meritano di essere notate e vissute.
Limen è il progetto che restituisce valore e sicurezza alle mura urbiche di Spinetoli, attraverso un intervento che ascolta il tempo e lo protegge.
La pavimentazione di Piazza Roma è stata impermeabilizzata e restaurata, per evitare ristagni e infiltrazioni che minacciavano la stabilità del muraglione. Gli interventi strutturali hanno reso solido ciò che era diventato fragile a causa di intemperie e sisma, mentre una nuova illuminazione disegna i contorni della storia — con discrezione e verità.
Ogni gesto progettuale qui ha un senso: riportare alla luce, rendere visibile, fare memoria.
Ci sono "confini" "soglie" (limen) che meritano di essere notate e vissute.
Limen è il progetto che restituisce valore e sicurezza alle mura urbiche di Spinetoli, attraverso un intervento che ascolta il tempo e lo protegge.
La pavimentazione di Piazza Roma è stata impermeabilizzata e restaurata, per evitare ristagni e infiltrazioni che minacciavano la stabilità del muraglione. Gli interventi strutturali hanno reso solido ciò che era diventato fragile a causa di intemperie e sisma, mentre una nuova illuminazione disegna i contorni della storia — con discrezione e verità.
Ogni gesto progettuale qui ha un senso: riportare alla luce, rendere visibile, fare memoria.


CASA HERA
Ristrutturazione e interior design
Ci sono case che hanno bisogno di rinascere con rispetto.
Casa Hera è una di quelle.
Quando ho messo piede qui la prima volta, c’era il tempo impresso nei dettagli — pavimento d’altri tempi, stanze separate, funzioni scollegate. Ma anche tanta voglia di essere abitata di nuovo, in un modo diverso. Più fluido, più vero, più personale.
Ho ascoltato i desideri di chi avrebbe abitato questi spazi, e li ho trasformati in scelte.
Ho demolito, ma solo per ricucire meglio.
Ho aggiunto luce, ma senza togliere intimità.
Ho scelto colori che raccontano, materiali che scaldano, soluzioni che sorprendono.
Il verde pavone, animale sacro alla Dea Hera, è diventato il filo conduttore, così come il marmo arabescato esistente simbolo di classicità.
Le porte in vetro fumé dividono, ma non interrompono.
La cappottiera che si mimetizza nella cucina è più di un contenitore: è una storia di funzionalità integrata.
Casa Hera è così:
una casa che protegge e accompagna, che accoglie chi la vive e lo fa sentire nel posto giusto.
Una casa che non vuole stupire tutti, ma vuole risuonare con chi la abita.
Ci sono case che hanno bisogno di rinascere con rispetto.
Casa Hera è una di quelle.
Quando ho messo piede qui la prima volta, c’era il tempo impresso nei dettagli — pavimento d’altri tempi, stanze separate, funzioni scollegate. Ma anche tanta voglia di essere abitata di nuovo, in un modo diverso. Più fluido, più vero, più personale.
Ho ascoltato i desideri di chi avrebbe abitato questi spazi, e li ho trasformati in scelte.
Ho demolito, ma solo per ricucire meglio.
Ho aggiunto luce, ma senza togliere intimità.
Ho scelto colori che raccontano, materiali che scaldano, soluzioni che sorprendono.
Il verde pavone, animale sacro alla Dea Hera, è diventato il filo conduttore, così come il marmo arabescato esistente simbolo di classicità.
Le porte in vetro fumé dividono, ma non interrompono.
La cappottiera che si mimetizza nella cucina è più di un contenitore: è una storia di funzionalità integrata.
Casa Hera è così:
una casa che protegge e accompagna, che accoglie chi la vive e lo fa sentire nel posto giusto.
Una casa che non vuole stupire tutti, ma vuole risuonare con chi la abita.


FIL ROUGE
Rigenerazione urbana
Non è solo un percorso. È un legame tra storia del luogo e paesaggio.
Fil Rouge accompagna la vista verso il Santuario. Prima era un semplice confine di un parcheggio, poco sicuro, senza identità. Oggi è uno spazio che accoglie e invita a guardarsi intorno.
La pavimentazione color rosato richiama la pietra del luogo: la Scaglia rossa dell'Appennino. Le panchine in travertino sotto l'ombra degli alberi ti invitano a restare.
La ringhiera — pensata per proteggere senza interrompere la vista — accompagna leggera, lasciando spazio al paesaggio.
È il filo che unisce paesaggio, sicurezza, bellezza.
Un progetto che connette. Che non guida solo i passi, ma anche lo sguardo.
Non è solo un percorso. È un legame tra storia del luogo e paesaggio.
Fil Rouge accompagna la vista verso il Santuario. Prima era un semplice confine di un parcheggio, poco sicuro, senza identità. Oggi è uno spazio che accoglie e invita a guardarsi intorno.
La pavimentazione color rosato richiama la pietra del luogo: la Scaglia rossa dell'Appennino. Le panchine in travertino sotto l'ombra degli alberi ti invitano a restare.
La ringhiera — pensata per proteggere senza interrompere la vista — accompagna leggera, lasciando spazio al paesaggio.
È il filo che unisce paesaggio, sicurezza, bellezza.
Un progetto che connette. Che non guida solo i passi, ma anche lo sguardo.


RE - LIGHT
Ristrutturazione/Restauro - Miglioramento sismico - Rigenerazione Urbana
Un edificio spento che può tornare ad essere un punto di riferimento per la comunità.
Re-Light nasce da una sfida importante: riqualificare l’ex sede Enel e il parco adiacente, restituendo al luogo il suo valore architettonico e sociale.
Un intervento completo: dal miglioramento sismico alla nuova copertura in legno, fino al disegno degli spazi interni ed esterni, in dialogo continuo con la memoria del luogo.
Luce, colore e matericità si intrecciano in un progetto che riporta vita là dove c’era silenzio.
Con Re-Light, il passato torna protagonista, e il contesto si accende di nuovo — per essere abitato, vissuto, riconosciuto.
Adesso, ogni dettaglio ritrovato racconta la sua storia con fierezza, mentre la luce lo accompagna con rispetto, sottolineando la sua presenza nel tessuto urbano. Perché valorizzare significa proteggere, preservare, dare nuova vita senza cancellare il passato.
Un edificio spento che può tornare ad essere un punto di riferimento per la comunità.
Re-Light nasce da una sfida importante: riqualificare l’ex sede Enel e il parco adiacente, restituendo al luogo il suo valore architettonico e sociale.
Un intervento completo: dal miglioramento sismico alla nuova copertura in legno, fino al disegno degli spazi interni ed esterni, in dialogo continuo con la memoria del luogo.
Luce, colore e matericità si intrecciano in un progetto che riporta vita là dove c’era silenzio.
Con Re-Light, il passato torna protagonista, e il contesto si accende di nuovo — per essere abitato, vissuto, riconosciuto.
Adesso, ogni dettaglio ritrovato racconta la sua storia con fierezza, mentre la luce lo accompagna con rispetto, sottolineando la sua presenza nel tessuto urbano. Perché valorizzare significa proteggere, preservare, dare nuova vita senza cancellare il passato.


IN-BETWEEN
Progetto di rigenerazione urbana
Ci sono piazze che non sono ancora luoghi.
Piazza Kennedy è attualmente un parcheggio, un vuoto urbano che si accende solo per pochi giorni l’anno.
Con In-Between ho provato a ridarle voce: uno spazio che sta tra la quotidianità e l’incontro, tra il paesaggio e la vita di chi lo attraversa.
La nuova pavimentazione e l’inserimento delle sedute diventano invito alla sosta. Le linee accompagnano lo sguardo, mentre l’illuminazione ripensa l’atmosfera, rendendola più calda, più viva.
In questo “tra” "nel mezzo" del paese o della giornata, la piazza ritrova la sua identità: un punto fermo in cui ritrovarsi, restare, ricominciare.
Ci sono piazze che non sono ancora luoghi.
Piazza Kennedy è attualmente un parcheggio, un vuoto urbano che si accende solo per pochi giorni l’anno.
Con In-Between ho provato a ridarle voce: uno spazio che sta tra la quotidianità e l’incontro, tra il paesaggio e la vita di chi lo attraversa.
La nuova pavimentazione e l’inserimento delle sedute diventano invito alla sosta. Le linee accompagnano lo sguardo, mentre l’illuminazione ripensa l’atmosfera, rendendola più calda, più viva.
In questo “tra” "nel mezzo" del paese o della giornata, la piazza ritrova la sua identità: un punto fermo in cui ritrovarsi, restare, ricominciare.
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